Olbia (SS), agosto 2024
Olbia (SS), agosto 2024
Luogo intervento | Data intervento |
---|---|
11/10/2024 |
Angera, 7 ottobre 2024
Quanti animali ancora devono morire per colpa di un sistema
che non funziona?
Questo è l’ennesimo caso, l’ennesimo animale che per colpa della burocrazia, per colpa di un sistema troppo lento, per colpa della mancanza di normative chiare ed oggettive sul maltrattamento animale, è stato lasciare morire da solo.
Calangianus, Olbia, Sardegna, agosto 2024. Riceviamo la segnalazione a metà agosto. Si reca sul posto Nicole Berlusconi, presidente dell’associazione Progetto Islander Onlus, insieme a una veterinaria e ad altri volontari. All’interno di un terreno una cavalla gravemente denutrita, i passanti sono abituati a portarle del cibo ogni tanto perché, a quanto dicono, il suo proprietario non se ne occupa.
Proviamo a parlare con il proprietario, non ci permette di visitare la cavalla, né di fare esami di approfondimento.
Segnaliamo alle autorità competenti, Carabinieri Forestali e ASL, ai quali era già stata fatta la segnalazione un anno prima da parte del vicinato.
Richiediamo un intervento urgente rendendoci disponibili per prendere in custodia giudiziaria la cavalla, intanto troviamo lo stallo. Passano i giorni, le settimane, troviamo anche l’adozione definitiva, insieme al nostro avvocato sollecitiamo l’intervento.
Le autorità però decidono di non effettuare il sequestro, nonostante ci fossero tutti i presupposti per farlo, ma convincono il proprietario a cedere la cavalla, lui accetta, ma i documenti non sono in ordine, la cavalla in banca dati non risulta essere in quel luogo, il passaporto è da sistemare ecc. Così passa un mese. Comunichiamo che la cavalla sta peggiorando, è sempre più magra, passano più di un mese di solleciti, infine la notizia: la cavalla è morta.
Questo è solo l’ultimo dei tantissimi cavalli che avremmo potuto salvare. Un altro dei casi in cui potevamo provarci ma non ci è stato possibile farlo perché non ce lo hanno permesso. Burocrazia lenta, disinteresse, indifferenza, incuranza… cos’altro?
Gli animali sono vite, sono esseri senzienti. Non possiamo più permettere che qualcuno, autorità comprese, ci impedisca di salvarli.
Infatti, la cosa più grave è che, oltre ad essere vittime dei proprietari, questi animali sono anche vittime delle istituzioni, vittime di un sistema che non funziona. Sono vittime che chiedono giustizia.
Abbiamo tante, troppe segnalazioni su cui lavoriamo da mesi, alcune da anni, e su cui non si riesce ad ottenere nulla.
“Appena ho appreso la notizia della morte di Nuvola ho avuto un momento in cui volevo mollare. Tutto il lavoro, i giorni, le notti per cercare di salvare delle vite mi sono sembrate inutili; ma mio zio mi ha insegnato a lottare, bisogna lottare ed essere determinati per ottenere quello in cui si crede. E noi lotteremo e non ci fermeremo fino a quando non otterremo giustizia, fino a quando il sistema permetterà alla mia associazione Progetto Islander e a tutte le altre che si occupano di animali di intervenire tempestivamente sui reati di maltrattamento. Noi vogliamo essere la loro voce, la loro forza, la loro giustizia”. Nicole Berlusconi
Associazione Progetto Islander Onlus
segnalazioni@progettoislander.it
Luogo intervento |
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Data intervento |
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11/10/2024 |
Angera, 7 ottobre 2024
Quanti animali ancora devono morire per colpa di un sistema
che non funziona?
Questo è l’ennesimo caso, l’ennesimo animale che per colpa della burocrazia, per colpa di un sistema troppo lento, per colpa della mancanza di normative chiare ed oggettive sul maltrattamento animale, è stato lasciare morire da solo.
Calangianus, Olbia, Sardegna, agosto 2024. Riceviamo la segnalazione a metà agosto. Si reca sul posto Nicole Berlusconi, presidente dell’associazione Progetto Islander Onlus, insieme a una veterinaria e ad altri volontari. All’interno di un terreno una cavalla gravemente denutrita, i passanti sono abituati a portarle del cibo ogni tanto perché, a quanto dicono, il suo proprietario non se ne occupa.
Proviamo a parlare con il proprietario, non ci permette di visitare la cavalla, né di fare esami di approfondimento.
Segnaliamo alle autorità competenti, Carabinieri Forestali e ASL, ai quali era già stata fatta la segnalazione un anno prima da parte del vicinato.
Richiediamo un intervento urgente rendendoci disponibili per prendere in custodia giudiziaria la cavalla, intanto troviamo lo stallo. Passano i giorni, le settimane, troviamo anche l’adozione definitiva, insieme al nostro avvocato sollecitiamo l’intervento.
Le autorità però decidono di non effettuare il sequestro, nonostante ci fossero tutti i presupposti per farlo, ma convincono il proprietario a cedere la cavalla, lui accetta, ma i documenti non sono in ordine, la cavalla in banca dati non risulta essere in quel luogo, il passaporto è da sistemare ecc. Così passa un mese. Comunichiamo che la cavalla sta peggiorando, è sempre più magra, passano più di un mese di solleciti, infine la notizia: la cavalla è morta.
Questo è solo l’ultimo dei tantissimi cavalli che avremmo potuto salvare. Un altro dei casi in cui potevamo provarci ma non ci è stato possibile farlo perché non ce lo hanno permesso. Burocrazia lenta, disinteresse, indifferenza, incuranza… cos’altro?
Gli animali sono vite, sono esseri senzienti. Non possiamo più permettere che qualcuno, autorità comprese, ci impedisca di salvarli.
Infatti, la cosa più grave è che, oltre ad essere vittime dei proprietari, questi animali sono anche vittime delle istituzioni, vittime di un sistema che non funziona. Sono vittime che chiedono giustizia.
Abbiamo tante, troppe segnalazioni su cui lavoriamo da mesi, alcune da anni, e su cui non si riesce ad ottenere nulla.
“Appena ho appreso la notizia della morte di Nuvola ho avuto un momento in cui volevo mollare. Tutto il lavoro, i giorni, le notti per cercare di salvare delle vite mi sono sembrate inutili; ma mio zio mi ha insegnato a lottare, bisogna lottare ed essere determinati per ottenere quello in cui si crede. E noi lotteremo e non ci fermeremo fino a quando non otterremo giustizia, fino a quando il sistema permetterà alla mia associazione Progetto Islander e a tutte le altre che si occupano di animali di intervenire tempestivamente sui reati di maltrattamento. Noi vogliamo essere la loro voce, la loro forza, la loro giustizia”. Nicole Berlusconi
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